Gli Apocrifi: perchè non sono ispirati?

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gnostici[1]Il termine apocrifo è una traslitterazione del greco απόκρυφος (από = da + κρύπτω = nascondere), indicante “ciò che è tenuto nascosto”, “ciò che è tenuto lontano (dall’uso)”. Nell’uso corrente la parola è riferita comunemente alla tradizione giudeo-cristiana, all’interno della quale è stata coniata. In essa con ‘apocrifo’ si intende un testo non canonico, cioè non incluso nell’elenco dei libri sacri della Bibbia ritenuti ispirati e pertanto non usato a livello dottrinale.

Come si fa a determinare se un libro sia ispirato o meno?

Il canone ebraico, o la Bibbia ebraica è stata ricevuta universalmente da ebrei e protestanti per l’Antico Testamento, mentre i cattolici aggiunsero negli anni altri libri, che loro chiamano deuterocanonici, cioè li considerano ispirati ma “non troppo”, una via di mezzo tra canonici e apocrifi. Secondo logica invece o un libro è ispirato da Dio o no. Il motivo per il quale la chiesa cattolica ha aggiunto questi libri col tempo, nonostante i padri della chiesa non fossero d’accordo, è per giustificare le dottrine antibibliche del purgatorio, la preghiera ai defunti e il concetto di salvezza per mezzo delle opere.

Di seguito elencati alcuni motivi per cui gli Apocrifi non sono ispirati:

  • La Chiesa cattolica romana non canonizzò ufficialmente gli Apocrifi fino al Concilio di Trento (1546 d.C.) appena dopo la Riforma Protestante. Li canonizzò in risposta alla Riforma in quanto il materiale contenuto negli Apocrifi (deuterocanonici) serviva a sostenere alcune dottrine cattoliche, come quella del purgatorio, la preghiera per i morti, e la salvezza per opere.
  • Nemmeno uno di essi è in lingua ebraica, che è stata utilizzata solo da scrittori ispirati e storici del Vecchio Testamento.
  • Nemmeno uno degli autori degli apocrifi dichiara che il libro che scrive sia “ispirato”.
  • Questi libri non furono mai riconosciuti come Sacre Scritture dal popolo ebraico e dalla Chiesa delle origini, e quindi non furono mai approvati dal Signore.
  • Essi non furono ritenuti libri sacri durante i primi quattro secoli della Chiesa cristiana e nemmeno se ne discuteva.
  • Essi contengono dichiarazioni fantastiche, e in contraddizione con le dichiarazioni fatte nella Scrittura canonica, come quando, nei due libri dei Maccabei, Antioco Epifane viene fatto morire tre volte in altrettanti luoghi diversi.
  • Gli Apocrifi insegnano dottrine in contrasto con la Bibbia, come la preghiera per i morti e la salvezza per opere e la perfezione meritata in base alle opere.

Il giorno dopo, quando ormai la cosa era diventata necessaria, gli uomini di Giuda andarono a raccogliere i cadaveri per deporli con i loro parenti nei sepolcri di famiglia. Ma trovarono sotto la tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iamnia, che la legge proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano caduti. Perciò tutti, benedicendo l’operato di Dio, giusto giudice che rende palesi le cose occulte, ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. Il nobile Giuda esortò tutti quelli del popolo a conservarsi senza peccati, avendo visto con i propri occhi quanto era avvenuto per il peccato dei caduti. Poi fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dramme d’argento, le inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della risurrezione. Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà , la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato. (2Maccabei 12:39-46)

  • Il apocrifi contengono materiale offensivo disdicevole sulla paternità  di Dio.

Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio, tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico. (Ecclesiastico 25:19) Dalla donna ha avuto inizio il peccato, per causa sua tutti moriamo. (Ecclesiastico 25:24) Vergogna per un padre avere un figlio maleducato, se si tratta di una figlia, è la sua rovina. (Ecclesiastico 22:3)

  • Contengono innumerevoli errori storici e temporali.
  • Insegnano pratiche immorali, come mentire, il suicidio, l’omicidio e la magia.
  • I libri apocrifi stessi fanno riferimento a ciò che noi chiamiamo “Il Silenzio dei 400 anni€ dove non vi fu nessun profeta ispirato a scrivere libri della Bibbia.

E riposero le pietre sul monte del tempio in luogo conveniente finché fosse comparso un profeta a decidere di esse. (1Maccabei 4:46) Ci fu grande tribolazione in Israele, come non si verificava da quando fra loro erano scomparsi i profeti. (1Maccabei 9:27) Che i Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro condottiero e sommo sacerdote finché sorgesse un profeta fedele (1Maccabei 14:41)

  • Giuseppe Flavio respinse gli apocrifi considerandoli libri NON ispirati e questo rifletteva il pensiero ebraico al tempo di Gesù:

«Noi non possediamo una moltitudine di libri che sono in disarmonia e si contraddicono l’un l’altro (come avviene presso i greci), ma abbiamo solo ventidue libri che contengono il ricordo del passato, e giustamente vi prestiamo fede. Di essi cinque appartengono a Mosè, e contengono le sue leggi e le tradizioni dall’origine dell’umanità  sino alla sua morte. Questo intervallo di tempo fu poco meno di 3000 anni; ma dalla morte di Mosè sino al regno di Artaserse, re di Persia, che regnò dopo Serse, i profeti che furono dopo Mosè, scrissero ciò che avvenne in tredici libri. Gli altri libri contengono inni a Dio e precetti di condotta della vita umana . . . Da Artaserse (sec. V) fino a noi, tutto fu scritto, però questi libri non hanno presso di noi la stessa autorità  che i precedenti, perché non vi fu una sicura successione profetica» (Giuseppe Flavio, Contro Apione 1:8)

  • Il Manuale di Disciplina nei rotoli di Qumran respinse gli apocrifi.
  • Il Consiglio di Jamnia ebbe lo stesso punto di vista e respinse gli apocrifi.

Hanno discusso la canonicità  di alcuni libri (ad esempio, Ecclesiaste), ma non cambiarono nulla nel canone dell’Antico Testamento. I libri che decisero di riconoscere come canonici erano già  generalmente accettati, anche se erano stati sollevati interrogativi su di loro. Quelli che hanno rifiutato di ammettere non era mai stati inserito. Essi non tolsero dal canone i libri che era già  stati ammessi. Il Consiglio di Jamnia è stata la conferma della pubblica opinione, non la formazione del canone. (FF Bruce, i libri e pergamene [Old Tappan, NJ.: Fleming H. Revell, 1963], p. 98])

  • Anche se talvolta furono citati nella Chiesa primitiva, non furono mai accettati da nessuna parte come canonici. Melito (170 d.C.) e Origene respinsero gli Apocrifi (Eccl. Hist. VI. 25, Eusebio).
  • Girolamo resistette vigorosamente ad includere gli Apocrifi nella sua versione Vulgata latina (400 d.C.) ma fu costretto. Di conseguenza, lo standard della Bibbia cattolica in tutto il periodo medievale contiene alcuni di essi, che finirono per essere aggiunti ufficialmente dopo la Riforma Protestante. Così, a poco a poco cominciarono ad essere venerati dal clero. Tuttavia, molti studiosi cattolici medievali si resero conto che non erano ispirati.
  • I termini “protocanonici” e “deuterocanonici” vennero utilizzati dai cattolici per indicare, rispettivamente, i libri della Scrittura che giunsero da parte di tutta la Chiesa, fin dall’inizio, come ispirati, e quelli la cui ispirazione venne per essere riconosciuta più tardi, dopo che la questione fu contestata da alcuni Padri e dalle chiese locali.
  • Papa Damaso (366-384) autorizzò Girolamo a tradurre la Vulgata Latina. Il Consiglio di Cartagine dichiarò questa traduzione come “la Bibbia infallibile e autentica”. Girolamo fu il primo a descrivere i 7 libri extra dell’Antico Testamento come “apocrifi” (di dubbia autenticità ). Inutile dire che, nella versione di Girolamo della Vulgata latina, non ci sono gli Apocrifi.
  • Cirillo (nato circa d.C. 315) lesse le Scritture – cioè, i 22 libri dell’Antico Testamento, che i 72 interpreti tradussero. (la Bibbia dei “Settanta”) Gli apocrifi non furono inclusi inizialmente nei Settanta, e non furono elencati in nessun catalogo fino al 4 ° secolo.
  • Ilario (vescovo di Poictiers, 350 d.C.) respinse gli apocrifi (Prologo ai Salmi, Sez. 15)
  • Epifanio (il grande oppositore delle eresie, 360 d.C.) respinse tutti gli apocrifi. Facendo riferimento alla sapienza di Salomone e del libro Siracide (Ecclesiastico), egli dichiarò: “Questi infatti sono libri utili, ma non sono immessi nell’elenco dei canonici”.

 

Gli apocrifi sono ispirati? Appartengono davvero alla Bibbia?

La chiesa cattolica tiene particolarmente al secondo libro dei Maccabei perchè è quello che spiega le sue dottrine antibibliche. I cattolici riconoscono 46 libri dell’Antico Testamento, piuttosto che i 39 delle nostre Bibbie. Tuttavia, hanno aggiunto molto più materiale di altri libri che non appaiono sotto titoli separati. Ecco cosa hanno aggiunto:

  • Il resto del libro Esther;

  • Il Cantico dei tre bambini Santi;
  • La storia di Susanna, Bel e del Drago aggiunto a Daniele;
  • Baruch;
  • 1 e 2 Maccabei;
  • Tobia;
  • Giuditta;
  • Ecclesiastico o Siracide.

L’unico sostegno, per loro significativo, di questi libri è che essi apparirono nella versione Settanta. Tuttavia, in molte delle nostre Bibbie c’è molto materiale che è non ispirato, compresa la storia, la poesia, le mappe, i dizionari, e altre informazioni. Questo può essere il motivo della comparsa di questo materiale nei Settanta. Gli apocrifi non erano comunque nel canone ebraico. Ci sono 263 citazioni e 370 allusioni nell’Antico Testamento nel Nuovo Testamento e nemmeno uno di essi si riferisce ai libri apocrifi. La divisione del Vecchio Testamento degli ebrei è di un totale di 24 libri: I libri di Mosè (51, 14 I primi profeti; Giosuè, dei Giudici, Samuele, dei Re, gli ultimi Profeti (4, Isaia, Geremia, Ezechiele , i 12 profeti minori), e i Salmi, Proverbi, Giobbe, Cantico dei Cantici. Ruth, Lamentazioni, Ecclesiaste, Ester, Daniele, Esdra-Neemia, Cronache. Questi libri contengono tutto il materiale della nostra numerazione che è di 39 libri. Giuseppe Flavio distinse chiaramente tra libri scritti prima e dopo Artaserse. Nei libri apocrifi troviamo molte imprecisioni ed errori storici. Questo elimina inappellabilmente la maggior parte degli apocrifi, in particolare i Maccabei. Negli apocrifi si nega inoltre ogni concetto di ispirazione. Facendo riferimento agli eventi in Maccabei l’autore fa queste affermazioni:

Vedendo infatti la massa di numeri e l’effettiva difficoltà  per chi desidera di inoltrarsi nelle narrazioni storiche, a causa della vastità  della materia, ci siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere, facilità  a quanti intendono ritenere nella memoria, utilità  a tutti gli eventuali lettori. Per noi certo, che ci siamo sobbarcati la fatica del sunteggiare, l’impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie, così come non è facile preparare un banchetto e accontentare le esigenze altrui; tuttavia per far cosa gradita a molti ci sarà  dolce sopportare la fatica, lasciando all’autore la completa esposizione dei particolari, curandoci invece di procedere secondo gli schemi di un riassunto. Come infatti in una casa nuova all’architetto tocca pensare a tutta la costruzione, mentre chi è incaricato di dipingere a fuoco e a fresco deve badare solo alla decorazione, così, penso, è per noi. L’entrare in argomento e il passare in rassegna i fatti e l’insinuarsi nei particolari, spetta all’ideatore dell’opera storica; curare il sunto della esposizione e tralasciare i complementi della narrazione storica, è riservato a chi fa opera di compendio. Di qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò che abbiamo detto nella prefazione: sarebbe certo ingenuo abbondare nei preamboli e abbreviare poi la narrazione storica. (2Maccabei 2:24-32).

Inoltre l’autore non dice, né fa mai capire, che il suo scritto sia ispirato ma lo conclude come un’opera letteraria, in contrapposizione con il resto dei libri della Bibbia accettati come ispirati:

“… Ho anche qui fare una fine del mio racconto. Quali se ho fatto bene, e come è doveroso che la storia, è quello che ho desiderato, ma se non così perfettamente, che deve essere perdonato me. Per quanto è sempre doloroso per bere vino o acqua sempre, piacevole da usare, ma a volte l’uno, e talvolta gli altri, quindi se il discorso è sempre ben inquadrata, non sarà  grato ai lettori … ” Se la disposizione dei fatti è riuscita scritta bene e ben composta, era quello che volevo; se invece è riuscita di poco valore e mediocre, questo solo ho potuto fare. Come il bere solo vino e anche il bere solo acqua è dannoso e viceversa come il vino mescolato con acqua è amabile e procura un delizioso piacere, così l’arte di ben disporre l’argomento delizia gli orecchi di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui sia la fine».(2Maccabei 15:38-39).

Ciò costituisce uno strano contrasto con dei passaggi del Nuovo Testamento:

“E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà  suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.” (Matteo 10:19-20). “Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali.”(1Corinzi 2:12-13).

Cosa affermano i Cattolici invece?

I cattolici affermano: I primi cristiani citarono gli apocrifi e questo dimostra che appartengono alla Bibbia. I primi cristiani citavano tutti i tipi di scritti non ispirati meno che gli apocrifi. Perché i cattolici non includono nelle loro Bibbia anche gli altri scritti non ispirati quindi? Gli apocrifi furono inclusi nella Bibbia dei Settanta (Septuagint). Gli ebrei non accettarono mai gli apocrifi come parte del canone dell’Antico Testamento. I Concili a Ippona (393) e Cartagine (397, 419), accettarono gli apocrifi come parte della Scrittura. Dal momento che questi stessi consigli accettarono anche i 66 libri canonici che accettano tutti i cristiani, essi devono accettare tutti gli altri, compreso gli apocrifi. Falso. Il canone del Nuovo Testamento fu fissato a partire dal primo secolo. E’ un mito e vanto cattolico dire il contrario! Il Nuovo Testamento non cita mai nessuno dei libri apocrifi scritti tra i 400 – 200 d.C. Cosa importante è che nessuno dei libri all’interno della “raccolta apocrifi” fu citato. Così i cattolici si difendono dicendo che “i libri apocrifi non possono essere respinti in quanto non ispirati sulla base del fatto che essi non siano mai stati citati nel Nuovo Testamento in quanto Esdra, Neemia, Ester, Ecclesiaste, Cantico dei Cantici non furono mai citati eppure li si accetta quali ispirati.” La replica a questa questione è che “Esdra, Neemia, Ester” sono sempre stati inclusi nella “raccolta storica” dei libri ebraici e l’Ecclesiaste e il Cantico dei Cantici sono sempre stati inclusi nella “raccolta poetica”. Se si cita un libro da collezione, questo conferma l’intera collezione. Nessuno dei libri apocrifi furono mai citato nel Nuovo Testamento. Nemmeno una volta! Questa è la dimostrazione che gli apologeti cattolici e ortodossi sbagliano quando cercano di difendere la apocrifi nella Bibbia. Gli apocrifi non appartengono alla Bibbia perché non ispirati.

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