Molte persone fanno di questo argomento una questione di essere di parte “cattolica” o “evangelica”.Una cosa è parlare di miracoli, quelli che fa il Signore Gesù, il più importante dei quali è quello della nuova nascita. Se vogliamo parlare invece di fenomeni mistici, tipo madonne che piangono, apparizioni di santi defunti, sangue di san Gennaro, ma anche in campo non cattolico, gente che ride, che cade all’indietro, che urla ecc… non c’è differenza, in entrambi i casi si tratta di fenomeni “religiosi” e non divini.
Ad ogni modo, la Parola del Signore ci dà le regole per esaminare quello che accade intorno a noi. Sulla scorta di tali regole, e sempre con grande umiltà da parte di ciascuno di noi, possiamo assumere le nostre posizioni.Brevissimamente:– il messaggio è molto più importante del miracolo: la verità viene prima di ogni cosa, quindi, se qualcuno opera grandi cose ma poi non predica il Vangelo che conosciamo, non dobbiamo credergli; l’apostolo scrive: “Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema” (Galati 1:8)– la gloria deve andare solo a Gesù e non ad altri (vivi o defunti che siano); “Io sono l’Eterno; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro” (Isaia 42:8)
– il miracolo non deve servire all’arricchimento di nessuno (è chiaro che ogni ministero deve essere sostenuto da libere offerte, ma nulla di più di questo)
– i frutti devono essere di conversione, ravvedimento, santificazione.
Se questi presupposti non ci sono, o se il “miracolo” sposta il cuore del credente o il culto verso altri all’infuori di Dio, dobbiamo seriamente temere che qualcuno (uomo o diavolo o entrambi) si nasconda dietro l’evento.
E d’altronde, “Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce” (2 Corinzi 11:14).
Infine, riguardo alla vita di uomini santi oggi defunti, ricordiamo che ad esempio di Davide è scritto che “dopo aver servito al consiglio di Dio nella sua generazione, si è addormentato ed è stato riunito coi suoi padri, ed ha veduto la corruzione“.
Possiamo certamente seguirne l’esempio, evitare i suoi sbagli, ricordare la sua fede, ma dobbiamo servire solo Dio e con la conoscenza che Dio ci dà nella sua parola.