Archeologia Biblica: Scoperte in Palestina
Rispetto alla profusione di scoperte dell’Egitto e della Mesopotamia, la Palestina si è dimostrata in un certo senso più avara. Però ciò che è stato ritrovato riveste lo stesso un interesse eccezionale.
Parecchie iscrizioni, su ostraka (cocci di vasi) o su stele di pietra, ci hanno rivelato la scrittura dell’epoca della monarchia, che era di tipo fenicio. A tal riguardo ricordiamo il Calendario di Gezer, la Stele di Moab, gli Ostraka di Samaria e di Lakis, l’Iscrizione di Siloe nella, galleria di Ezechia. Parecchi di questi testi hanno riferimenti precisi, con personaggi descritti nella Bibbia.
Gli scavi nelle località cananee hanno portato alla luce tracce di costruzioni civili, insieme a templi, altari, idoli e statuette votive, che bene illustrano la devozione verso le divinità di Baal e Astarte di cui ci parla l’Antico Testamento. Opere di ingegneria idraulica (gallerie di Megiddo e di Hazor, galleria di Ezechia a Gerusalemme) mostrano la eccezionale perizia delle maestranze dell’epoca, che erano probabilmente fenicie.
Gli scavi a Samaria hanno rivelato strutture architettoniche riferibili a luoghi ed eventi descritti nella Bibbia; inoltre sono emersi tra i resti del palazzo reale splendidi frammenti eburnei finemente incisi, che gettano luce sull’espressione “palazzi d’avorio” usata dai profeti.
Recentemente sono state eseguite ricerche a Gerusalemme nella zona dell’ofel, a sud della spianata del Tempio, e sono state pure esplorate le zone della città vecchia, approfittando delle distruzioni causate dai bombardamenti della “guerra dei sei giorni”. Sono stati così riportati alla luce tratti della cinta muraria dell’epoca dei Re di Giuda.
A tutti sono poi note le eccezionali scoperte dei “Rotoli del Mar Morto”, effettuate a partire dal 1947, la cui risonanza mondiale ha offuscato ogni altro rinvenimento in Terra Santa.
C’è poi tutto il vasto campo delle ricerche connesse con gli avvenimenti dell’epoca di Gesú e degli Apostoli. Sono state indagate e riportate in luce molte delle grandiose costruzioni fatte erigere da Erode il Grande (Acquedotto e Porto di Cesarea, Herodium, Palazzo Reale sul colle di Masada). Si è salvata dalla totale distruzione del Tempio di Gerusalemme una iscrizione contenente la proibizione per i Gentili di varcare la soglia del Luogo Santo.
A Cesarea è stata ritrovata una pietra col nome del procurato re romano della Giudea Ponzio Pilato.