Dobbiamo fidarci di quel che dicono gli uomini e delle loro opinioni o di quel che dice Dio? Dobbiamo fidarci delle dottrine e filosofie umane o della Parola di Dio?
Così parla l’Eterno: ” Maledetto l’uomo che confida nell’uomo”. (Geremia 17:5)
Ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità. (Salmo 39:5)
Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c’è nessuno che faccia il bene, neppure uno. (Salmi 14:3)
Molti scritti di filosofi recenti riguardo all’umanesimo e alla religione, mostrano che la tendenza dell’uomo è di credere in se stesso. Credere nell’uomo equivale a credere che l’uomo è buono, capace di migliorarsi e di raggiungere una condizione, se non di perfezione, almeno di livello soddisfacente. È credere che sia possibile realizzare la pace sulla terra con gli sforzi umani, e che la società sia davvero in progresso. È vero che l’uomo può fare del bene, ma dobbiamo riconoscere che è anche capace di fare il male più atroce e di farlo con determinazione. Dall’era della catapulta fino a quella delle armi nucleari, l’uomo non è molto cambiato. La sua storia, antica e recente, è una storia di guerre. Non è neppure in grado di evitare il male nella sua vita privata!
Da millenni l’uomo cerca di risolvere i suoi problemi con le proprie risorse. Aspira al bene, all’amore, alla pace, alla felicità, ma non può arrivarvi con i propri mezzi. Così molti, vedendo lo scarto fra i loro ideali e la realtà, si scoraggiano e si deprimono.
Eppure esiste un uomo, mandato da Dio, che è venuto a regolare il vero problema dell’umanità. Quest’uomo, il solo giusto e perfetto, è Gesù Cristo. È venuto a liberare gli uomini dal peccato, cioè la sorgente del nostro male che conduce alla perdizione.
Lui, il figlio di Dio, si è lasciato punire al nostro posto: ha dato la sua vita per amore nostro. Ora è vivente, e offre gratuitamente la liberazione a tutte quelli che credono in Lui.
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)
Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato. (Romani 7:25)