De ti bud ifølge Bibelen
Io sono il Signore Dio tuo:
- Non avrai altro Dio fuori di me.
- Tag ikke Guds navn forgæves.
- Ricordati di santificare le feste.
- Onora il padre e la madre.
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Non uccidere.
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Non commettere atti impuri.
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Non rubare.
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Non dire falsa testimonianza.
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Non desiderare la donna d’altri.
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Non desiderare la roba d’altri.
Ora vediamo i dieci comandamenti secondo la BIBBIA. (Exodus 20:2-17):
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Jeg er Herren, din Gud, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dei oltre a me.
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Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, Sir, din Gud, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
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Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
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Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo.
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Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, din Gud, ti dà.
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Non uccidere.
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Non commettere adulterio.
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Non rubare.
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Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
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Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo”.
Possiamo notare quindi alcune non trascurabili differenze. Ci chiediamo per quale motivo la chiesa cattolica ha alterato i comandamenti, e ha cancellato il secondo. Alcuni esponenti del clero si giustificano dicendo che il secondo comandamento era solo per gli Ebrei (il che non è vero, poiché insieme agli altri nove comandamenti, dati anch’essi agli Ebrei, esso è Parola di Dio, ed è un comando rivolto a tutti gli uomini senza distinzioni; inoltre Dio condanna molto severamente qualunque aggiunta o cancellazione alla sua parola).
La modifica del secondo comandamento è uno dei motivi di forte contrasto tra cattolicesimo ed ebraismo che accusa i primi d’idolatria. Dio, Ja, condanna sia l’adorazione – “non li servire” – che la venerazione – “non ti prostrerai davanti a loro” – di vivi, morti, oggetti e immagini, terreni o divini, buoni o cattivi che siano. E la Bibbia dice, riferendosi a Dio: “A Lui solo rendi il tuo culto“.
Oltre al secondo comandamento, che manca completamente nel Catechismo cattolico, il quarto è stato mutato. Dio stava parlando del “Sabato” (Sabbath), che non è il nostro sabato, ma che letteralmente significa “Settimo Giorno” (la domenica è il nostro settimo giorno, perché la nostra settimana inizia con il lunedì).Udover dette, dato che Gesù risuscitò di domenica, il Cristianesimo ha deciso fin dagli albori di scegliere questo giorno.La Chiesa Cattolica ha modificato questo comandamento, che riguardava solo il Settimo Giorno, per dire invece di santificare “le feste“. Vale a dire, il comandamento non si limiterebbe più al settimo giorno che Dio ha scelto, ma a tutte le feste cattoliche.
Un’altra differenza non di poco conto riguarda il sesto comandamento della Bibbia: “Non commettere adulterio”, che nel catechismo si trasforma in “Non commettere atti impuri”. Il significato è completamente diverso. “Non commetterai adulterio”, dicono le traduzioni. La parola ebraica na’af ha un senso più ampio che non il tradimento della fedeltà cui gli sposi sono tenuti. Questo senso è stato quindi preferito dal cristianesimo a motivo della proliferazione dell’adulterio nel matrimonio monogamico. In ambiente poligamico, cioè nell’intera umanità all’epoca in cui vengono proclamate le Dieci Parole, na’af condanna non solo l’adulterio ma qualsiasi adulterazione del comportamento dell’uomo o della donna, nei loro rapporti con gli altri o con se stessi. Nel medioevo l’adulterator era il falsificatore di monete. Il nef e la nefet sono persone che violano le regole non solo del matrimonio, ma di ogni buona condotta. Il termine ‘adulterare’ deve essere qui inteso nel suo antico significato di ‘alterare la purezza’,’falsificare’. Il nef è perciò un adultero, un furfante, un truffatore, un traviato, un dissoluto portato a ogni tipo di infrazione di tipo sessuale, ogni comportamento indebito o sleale.
Dio ci avverte: “Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo” (Deut. 4:2). Secondo la Parola di Dio, chi si ostinerà anche soltanto a dire una bugia, senza ravvedersi secondo il vangelo, sarà condannato alla seconda morte (l’inferno), jfr. dommedag 21:8, e 22:15.
Come possiamo facilmente constatare, le differenze tra la Bibbia e il Catechismo della Chiesa Cattolica sono di considerevole importanza e lasciamo a ciascuno di noi tirare le somme di questo confronto, tuttavia appare evidente che non tutte le parole che Dio aveva lasciato come comandamenti sono state tenute della dovuta considerazione.