Uno dei punti più controversi nei circoli religiosi è se Marco 16:9-20 faccia in realtà parte della Scrittura. In molte traduzioni bibliche, questa parte appare tra perentesi quadre, come aggiunta posteriore.
Rent faktisk, questa ultima parte del Vangelo di Marco è citata molto spesso nella storia della chiesa e dai primissimi Padri della Chiesa. Marco 16:19 è citato come parte del racconto di Marco og Ireneo i Contro le eresie (iii.10.6) tra il 182 e 188 d.C. Ci sono allusioni a questi versi contestati negli scritti anche anteriori a Ireneo, anche se non come vere e proprie citazioni. Non solo Ireneo lo accettò come una parte del Vangelo di Marco, quando discuteva con gli “eretici”, ma, dice Hastings:
Nessuno scrittore prima di Eusebio respinse mai questi versi, e la loro presenza in tutti i successive manoscritti mostra che i successori di Eusebio, grazie alla sua grande autorità, non ebbero alcun dubbio a riguardo.
Eusebio (c. 260-340 dC) fu il preferito a corte e storico della chiesa nei giorni dell’imperatore romano Costantino.
Se questi ultimi versetti del Vangelo di Marco venissero tagliati fuori, il libro non arriverebbe ad una conclusione ordinata e logica, come ogni altro libro della Bibbia. Infatti finirebbe con la paura e fallimento, mentre ogni libro della Bibbia finisce con la speranza e la salvezza. Gli scritti umani sono pieni di errori, ma la Bibbia è completa, ispirata, e interamente conservata attraverso la potenza di Dio.
Så, qui entra in scena l’importanza dei Padri della Chiesa, grazie ai quali il canone fu formato e oggi noi abbiamo la Bibbia che leggiamo.
In conclusione questi versi possono dirsi parte ispirata della Parola di Dio.
C’è un errore nel titolo.
🙂
Grazie per la segnalazione Sandro. Avevo capovolto il numero 🙂