I cinque punti del Calvinismo

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Non c’è parola, in campo teologico, come la parola calvinismo che desti più scetticismo e controversia. Eppure è soltanto questione di pregiudizio nei confronti della teologia calvinista, molti non vi si avvicinano e la criticano senza conoscerne il significato, senza sapere che ciò che dice il calvinismo, alla base del quale troviamo la dottrine dell’elezione o predestinazione, è ampliamente presente nella Bibbia e nella storia dell’umanità e non fa altro che esaltare la sovranità di Dio, così come essa è.

Per capire il calvinismo, bisogna volgere lo sguardo all’Olanda del 1610, quando un professore, James Arminius, che chiamiamo in italiano Arminio, prima di morire diffuse le sue dottrine, che vennero poi rielaborate dai suoi seguaci, detti arminiani, in Cinque Punti. A quel tempo la Chiesa Protestante olandese aveva aderito alle Confessioni di Fede Belga e di Heidelberg, basate entrambe sulle dottrine riformate. Gli arminiani volevano cambiare la loro posizione e presentarono Parlamento olandese i loro cinque punti come protesta al calvinismo.

I cinque punti dell’Arminianesimo possono essere riassunti come segue:

  1. Libero Arbitrio o capacità umana. Insegna che l’uomo, a seguito della Caduta,  non è totalmente incapace di scegliere il bene spirituale ed è capace di esercitare la fede in Dio e ricevere il Vangelo da solo, senza aiuto divino, e condursi da solo alla salvezza.
  2. Elezione Condizionata. Insegna che Dio pone le sue mani sugli individui che rispondono al Vangelo. Dio elesse in origine coloro i quali sapeva che avrebbero creduto a Lui.
  3. Redenzione Universale. Insegna che cristo morì per tutti gli uomini indistintamente. La morte di Cristo diede possibilità a Dio di perdonare i peccatori, ma solo alla condizione che credessero.
  4. L’opera dello Spirito Santo è limitata dalla capacità umana. Insegna che lo Spirito Santo, dal momento che comincia a lavorare in una persona per portarla alla salvezza e aprirgli il cuore alla fede, può essere respinto dall’uomo. Non può condurre alla salvezza se l’uomo, con libero arbitrio, non risponde positivamente.
  5. La caduta dalla Grazia. Insegna che la persona salvata può perdere la salvezza. Dipende da come opera in vita, se continua ad avere fede. Se ha la potenzialità di salvarsi, ha quindi anche la responsabilità finale sulla sua salvezza.

I cinque punti dell’Arminanesimo furono presentati al Sinodo Nazionale della chiesa che fu chiamato a Dort nel 1618 per esaminare gli insegnamenti di Arminio alla luce della Scrittura. Il Sinodo di Dort si estese per 154 sessioni in un periododi sette mesi, ma alla fine di esso non si trovarono alcune basi bibliche alle constatazioni di Arminio. Così furono riaffermate le posizioni della Riforma e formularono i Cinque Punti del Calvinismo, sugli insegnamenti del teologo francese Giovanni Calvino.

Questi possono essere riassunti con l’acronimo TULIP.

  • T Total Depravity (Depravazione Totale)
  • U Unconditional Election (Elezione incondizionata)
  • L Limited Atonement (Redenzione Limitata)
  • I Irresistible Calling (Chiamata Irresistibile)
  • P Perseverance of the Saints (Perseveranza dei Santi o Preservazione della Salvezza)

Come può essere visto, questi cinque punti del TULIP sono in competa contrapposizione con i cinque punti di Arminio. L’uomo è totalmente incapace di salvarsi da solo a causa della sua Caduta nel Giardino dell’Eden. Se è incapace di salvarsi da solo, è per forza Dio che deve salvarlo. Se è dio che salva, allora non esiste il Libero Arbitrio. Se Dio ha decretato di salvare coloro che ha scelto, allora è solo per loro che Cristo è morto. Se Cristo è morto per loro, lo Spirito Santo effettuerà la chiamata alla salvezza. Se la salvezza di alcuni è stata prevista da Dio sin dal principio, coloro che sono stati chiamati  e salvati non perderanno la salvezza.

Questi sono, dunque, i Cinque punti del Calvinismo. Ora procederemo ad analizzarli più nel dettaglio riportando anche i passi biblici che li sostengono.

Depravazione Totale

Il peccato ha interessato tutte le parti dell’uomo. Il cuore, le emozioni, la volontà, la mente e il corpo, sono tutti colpiti dal peccato. Siamo completamente nel peccato. Noi non siamo peccatori come potremmo pensare, cioè in maniera limitata, basta che cerchiamo di comportarci bene, ma siamo completamente immersi e intaccati dal peccato. Per questo lo abbiamo proprio nel DNA. Siamo sempre portati ad agire male, a pensare male, e questo a causa della Caduta di Adamo. Quindi la situazione è molto più grave da quel che si pensa. Chi di noi non ha mai commesso un peccato? Anche se innocuo a nostro parere? Non siamo puri e non lo è mai stato nessun essere umano che ha messo piede su questa terra.

La dottrina della depravazione totale viene dalle Scritture che rivelano il carattere umano.

Il cuore dell’uomo è il male:

Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo invidioso, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo». Marco 7:21-23

È malato a causa del peccato:

Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Geremia 17:9

L’uomo è schiavo del peccato:

Perché quando eravate schiavi del peccato, eravate liberi riguardo alla giustizia. Romani 6:20

Egli non cerca di Dio:

Com’è scritto: «Non c’è nessun giusto, neppure uno. Non c’è nessuno che capisca, non c’è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno». Romani 3:10-12

Non riesce a capire le cose spirituali:

Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. 1Corinzi 2:14

Egli è in inimicizia con Dio:

La legge fatta di comandamenti in forma di precetti, per creare in sé stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace. Efesini 2:15

È, per sua natura, un figlio d’ira:

Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d’ira, come gli altri. Efesini 2:3

Il calvinista pone la domanda: “Alla luce delle Scritture che dichiarano la vera natura dell’uomo in quanto del tutto perduto e incapace, come è possibile per l’uomo scegliere o desiderare un rapporto con Dio?” La risposta è: “Non è possibile. Perciò Dio deve predestinare”.

Il Calvinismo sostiene inoltre che, a causa della nostra natura decaduta non siamo nati di nuovo dalla nostra volontà, ma la volontà di Dio:

Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. Giovanni 1:12-13

Dio ci concede la fede, che è un suo dono:

Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in Lui, ma anche di soffrire per lui Filippesi 1:29

Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Efesini 2:8

La fede è opera di Dio:

Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Giovanni 6:28-29

Il popolo di Dio è nominato a credere:

Gli stranieri, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la Parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero. Atti 13:48

Ed è predestinato da Dio:

In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà. Efesini 1:11

Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati. Romani 8:28-30

Elezione incondizionata

Dio non basa la sua elezione su ciò che prevede nelle scelte degli individui. Egli sceglie gli eletti secondo la sua volontà e il suo disegno:

In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d’intelligenza (Efesini 1:4-8)

poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, che dipende non da opere, ma da colui che chiama (Romani 9:11-12)

Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. (Romani 8:29,30)

Dio vi ha eletti fin dal principio per salvarvi, mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità. (2 Tessalonicesi 2:13)

Quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia, di rivelare in me suo Figlio, affinché l’annunziassi fra i gentili (Galati 1:15,16).

Senza alcuna considerazione di merito dei singoli. Né Dio, guarda al futuro per vedere chi lo avrebbe scelto. Inoltre, come alcuni sono eletti a salvezza, altri non lo sono:

Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione». Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.

La Scrittura infatti dice al faraone: «Appunto per questo ti ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato per tutta la terra». Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.Tu allora mi dirai: «Perché rimprovera egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà?»
Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?» Il vasaio non è forse padrone dell’argilla per trarre dalla stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile? (Romani 9:15-21)

La parola eletto ricorre, nella Scrittura, 10 volte, la parola eletti 28 volte, la parola elezione 4 volte.

Dio sceglie ed elegge, come ha sempre fatto dal principio, quando ha scelto Abele a Caino, Noè; ha scelto poi, a Jafet e Cam, Sem dalla cui discendenza sarebbe nato il Messia, ha scelto il popolo d’Israele manifestandosi ad Abramo, poi Mosè, Giacobbe e così via fino al Nuovo Testamento, che insegna che Egli ha eletto i salvati sin dal principio e li ha condotti a Cristo tramite lo Spirito Santo. Non c’è ragione di credere altro, perché sia logicamente, sia nella storia, sia nel Nuovo testamento troviamo insegnamenti riguardo all’elezione dei credenti.

Come scrisse Charles H. Spurgeon: “Se nella Scrittura vi sono persone chiamate ‘gli eletti’, vi deve essere un’elezione” (Election, Vol. II, Mem. Library).

Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica (Romani 8:33)

Non vendicherà Dio i suoi eletti che gridano a lui giorno e notte. Tarderà egli forse ad intervenire a loro favore? (Luca 18:7)

Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo, secondo la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà (Tt. 1:1)

conoscendo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione… (1 Tessalonicesi 1:4).

Espiazione limitata

Gesù è morto solo per gli eletti. Anche se il sacrificio di Gesù è stato sufficiente per tutti, non è stato efficace per tutti. Gesù solo portato i peccati degli eletti. Il supporto per questa posizione è tratto da scritture, come Matt. 26:28 dove Gesù è morto per molti:

perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Matteo 26:28

Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. Il mercenario [si dà alla fuga perché è mercenario e] non si cura delle pecore. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Giovanni 10:11-15

che dice che Gesù morì per le sue pecore (non per le capre!):

E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Matteo 25:32-33

Gesù in preghiera intercedere per quelli che gli sono stati dati dal Padre, non per quelli del mondo intero:

Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi; Giovanni 17:9

La Chiesa è stata acquistata da Cristo, non tutte le persone:

Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue. Atti 20:28

Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. Efesini 5:25-27

Gesù ha portato i peccati di molti (non tutti):

Perciò io gli darò la sua parte fra i grandi, egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha dato sé stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli. Isaia 53:12

Grazia irresistibile

Quando Dio chiama i suoi eletti nella salvezza, non gli si può resistere, perché è sua decisione inappellabile. Dio offre a tutti il messaggio del Vangelo, certo, il messaggio esteriore tramite la predicazione alla quale siamo esposti. Questa si chiama chiamata esteriore e gli si può resistere. Ma per gli eletti, Dio si va oltre e arriva alla chiamata interiore alla quale non si può resistere. Se Dio ha deciso di donarci la fede ed aprirci gli occhi, una volta conosciuta la verità come si potrà rifiutarla? E’ una via senza ritorno, ed è la Grazia. Questa chiamata viene dallo Spirito Santo che opera nei cuori e nelle menti degli eletti per portarli al pentimento e alla rigenerazione per arrivare a Dio.
Alcuni dei versi utilizzati a sostegno di questo insegnamento:

Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. Romani 9:16

Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand’ero presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo. Filippesi 2:12-13

La fede è opera dello Spirito Santo:

Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Giovanni 6:28-29
Il popolo di Dio è chiamato a credere:

Gli stranieri, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la Parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero. Atti 13:48

Chi è nato di nuovo non è dalla volontà dell’uomo, ma da Dio:

ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. Giovanni 1:12-13

 

Perseveranza dei santi

Non si può perdere la salvezza. Perché il Padre ha eletto, il Figlio ha redento, e lo Spirito Santo ha chiesto la salvezza, quindi quelli salvati sono eternamente sicuri della loro salvezza.
Essi sono eternamente sicuri in Cristo:

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Giovanni 10:27-28

Gesù ha detto le sue pecore non periranno:

In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. Giovanni 6:47

Non passeranno a giudizio:

Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Romani 8:1

In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Giovanni 5:24

Dio promette di non far cadere in tentazione le sue pecore:

Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare. 1Corinzi 10:13

Dio è fedele un essere perfetto per noi fino al giorno del ritorno di Gesù:

E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Filippesi 1:6

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