I Cristiani devono rispettare le leggi civili?

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Alcuni pensano che le leggi divine, contenute nella Bibbia, e le leggi civili siano scindibili, ma non è affatto così. Dio ci comanda di rispettare le nostre autorità e la nostra legislazione. Che testimonianza potremmo mai avere se non rispettassimo le leggi? Non saremmo dei buoni cristiani. Infatti leggi divine e leggi dello Stato in cui viviamo, sono tutt’uno e vanno rispettate entrambe. Non a caso non leggiamo mai nella Scrittura qualcosa che “cozzi” contro le nostre leggi civili.

Il cristiano deve essere obbediente all’autorità civile, anche se molti potrebbero prendere questo obbligo di obbedire alle autorità alla leggera. Gesù disse, in Marco 12:17:

Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.

Riguardo al governo e alla sua autorità, l’apostolo Paolo disse:

Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna;  infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive. Tu, non vuoi temere l’autorità? Fa’ il bene e avrai la sua approvazione, perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. (Romani 13:1-5)

Così, i cristiani devono obbedire alle leggi del loro governo  rispettando i codici civili nonché penali in vigore dal nostro Stato. Un cristiano non deve infrangere la legge difendendosi dietro al fatto che tanto lui rispetta la Legge di Dio. Lui non sta affatto rispettando la legge divina se non rispetta quella civile, in quanto le due non sono scisse. Dio non approva coloro che infrangono le leggi civili, tantomeno non può approvare coloro che si macchiano di reati (penali). Queste persone sono colpevoli a tutti gli effetti sia davanti alle autorità civili che di fronte a Dio. Sembrerebbe strano crederlo, ma anche il campo cristiano evangelico non è esente da persone che infrangono la legge e/o commettono reati.

Che fare quando si viene a conoscenza di cose simili?

Una volta tentato il dialogo e fatto presente il problema al “peccatore” nonchè reo, se costui non mostra segni di pentimento, denunciare alle autorità e non essere omertosi, perchè così facendo facciamo il loro gioco e siamo complici. Non crediamo che così facendo “sparleremo di un fratello”, perchè un vero cristiano non si comporta in quel modo, un vero cristiano quando viene a conoscenza dei propri sbagli, si pente, e allora va perdonato. Se non lo fa non è un vero cristiano. Quindi siamo sereni e andiamo avanti per la nostra strada certi di aver fatto il nostro dovere civile e religioso.

Alcuni pensano che le leggi divine, contenute nella Bibbia, e le leggi civili siano scindibili, ma non è affatto così. Dio ci comanda di rispettare le nostre autorità e la nostra legislazione. Che testimonianza potremmo mai avere se non rispettassimo le leggi? Non saremmo dei buoni cristiani. Infatti leggi divine e leggi dello Stato in cui viviamo, sono tutt’uno e vanno rispettate entrambe. Non a caso non leggiamo mai nella Scrittura qualcosa che “cozzi” contro le nostre leggi civili.

Il cristiano deve essere obbediente all’autorità civile, anche se molti potrebbero prendere questo obbligo di obbedire alle autorità alla leggera. Gesù disse, in Marco 12:17:

Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.

Riguardo al governo e alla sua autorità, l’apostolo Paolo disse:

Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all’autorità si oppone all’ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna;  infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive. Tu, non vuoi temere l’autorità? Fa’ il bene e avrai la sua approvazione, perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. (Romani 13:1-5)

Così, i cristiani devono obbedire alle leggi del loro governo  rispettando i codici civili nonché penali in vigore dal nostro Stato. Un cristiano non deve infrangere la legge difendendosi dietro al fatto che tanto lui rispetta la Legge di Dio. Lui non sta affatto rispettando la legge divina se non rispetta quella civile, in quanto le due non sono scisse. Dio non approva coloro che infrangono le leggi civili, tantomeno non può approvare coloro che si macchiano di reati (penali). Queste persone sono colpevoli a tutti gli effetti sia davanti alle autorità civili che di fronte a Dio. Sembrerebbe strano crederlo, ma anche il campo cristiano evangelico non è esente da persone che infrangono la legge e/o commettono reati.

Che fare quando si viene a conoscenza di cose simili?

Una volta tentato il dialogo e fatto presente il problema al “peccatore” nonchè reo, se costui non mostra segni di pentimento, denunciare alle autorità e non essere omertosi, perchè così facendo facciamo il loro gioco e siamo complici. Non crediamo che così facendo “sparleremo di un fratello”, perchè un vero cristiano non si comporta in quel modo, un vero cristiano quando viene a conoscenza dei propri sbagli, si pente, e allora va perdonato. Se non lo fa non è un vero cristiano. Quindi siamo sereni e andiamo avanti per la nostra strada certi di aver fatto il nostro dovere civile e religioso.

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7 Commenti
  1. Giuseppe dice

    Ciao ChristianFaith. Innanzitutto Tanti Auguri per la tua maternità!!! Auguri (anche se in ritardo) a te e tutti gli utenti che seguono il blog per il nuovo anno che è appena iniziato.

    Detto questo vengo alla domanda che volevo farti e cioè: che fare se una legge civile è in contrasto con una legge divina o in generale con la morale cristiana?

    P.S. Volevo segnalare che nell’articolo “Parlare in lingue è prova della presenza dello Spirito Santo?” ci sono delle frasi poco comprensibili (causa suppongo la distrazione e forse la fretta) in particolare:

    “Le lingue non sono la prova questo è successo perché non è il capitolo stesso ci viene detto di essere battezzati con lo Spirito Santo ci viene anche detto, tutti parlano in lingue. Eph.5: 18 ci dice se si è pieni di Spirito parleranno salmi e inni e canti spirituali, non sono citate lingue. Questo può includere lingue (canto fatto in un’altra lingua), ma è il canto e la scrittura nel cuore quelle che è la prova sono pieni, non importa che lingua è cantata in”

    Ho postato qui questa segnalazione anche se mi rendo conto che forse sarebbe stato più appropriato riportarla nei commenti dello stesso articolo.

    Grazie e ancora Auguroni!

    1. ChristianFaith dice

      Ciao Giuseppe e grazie 🙂
      Sì, praticamente nell’articolo sulle lingue c’era un pezzo che non andava pubblicato e che io per distrazione ho pubblicato senza rileggere. E’ la tastiera che, mentre scrivo, porta il cursore avanti e indietro e fa un disastro. Mea culpa!
      Per quanto riguarda quel che chiedi, non sono a conoscenza di leggi civili che siano contro la Bibbia. Nel senso, esistono tante leggi che noi cristiane non approviamo, tipo puoi abortire e per noi è comunque un omicidio, ma lo Stato ti lascia scegliere, non ti punta la pistola contro per farti abortire che quindi ci si trova a dover scegliere tra legge civile e legge di Dio. Io parlo di quelle leggi, dei reati o delle regole di pacifica convivenza con il prossimo che, sia la Bibbia sia lo Stato richiedono di rispettare. Ad esempio, l’omicidio è sia reato per la legge che per la Bibbia, non si può rubare, non si può diffamare il prossimo, ecc. Certo è che, la Parola di Dio e quindi, la legge di Dio, viene sempre prima, ma la legge civile, sulle questioni morali, ti lascia scegliere, non ti obbliga, quindi ribadisco che bisogna osservare entrambe le leggi.

  2. ivano26 dice

    ciao ChristianFaith, per prima cosa ti faccio anch’io gli auguri per la maternità 🙂
    per quanto riguarda l’argomento delle autorità civili le parole della Bibbia aprono una porta su un groviglio di dubbi: 1-noi siamo fortunati ma esistono posti in cui le leggi umane vanno espressamente contro le leggi di Dio senza lasciare libertà di scelta (vedi l’aborto di stato in Cina) 2-in quel caso bisogna subire e basta? e nella ribellione si può arrivare alla violenza difensiva? 3-se tutte le autorità sono stabilite da Dio (ed è così perchè il principe del mondo può compiere solo il male che Dio gli concede di compiere) bisogna rassegnarsi alle atrocità compiute in eventuali regimi sanguinari(e in questo campo,purtroppo, di esempi ne è piena la storia recente)? nella ribellione si può arrivare alla violenza? si può arrivare a scegliere il “male minore”? Perchè se Hitler e il nazismo fossero stati fermati in tempo si sarebbero salvate milioni di vite, e per fermarli non sarebbero bastate delle semplici esortazioni…

    1. ChristianFaith dice

      Ciao Ivano, benvenuto e grazie 🙂
      Le osserazioni che fai sono giuste, io mi riferivo alle nostre leggi italiane e al buon senso comune. Non ho considerato affatto la Cina. Si osserva sempre prima la Parola di Dio. Quindi l’aborto non esiste proprio!!! I cinesi cosa dovrebbero fare? Dovrebbero innanzitutto stare molto attenti a non procreare una seconda vita, perchè così dice la legge del loro paese, e se capita l’aborto proprio no (andare via dal paese casomai). Se vogliono avere altri figli devono necessariamente andare in altri paesi, e infatti già lo fanno. Non so fino a quanto le autorità siano sempre volute da Dio. Se osserviamo la storia vediamo tante cose orrende (compreso Hitler che hai citato) e penso che in quei casi Dio abbia lasciato correre, abbia lasciato fare all’uomo corrotto senza metteci mano. Quando Lui lascia fare succedono queste cose brutte. Non sappiamo perchè lo fa. Ma noi in Italia riteniamoci fortunati nonostante tutto e nonostante la crisi. Abbiamo un paese abbastanza civilizzato. Pensiamo ai poveri paesi musulmani, dove i cristiani vengono torturati e uccisi. Pensiamo ai paesi dittatoriali… quì abbiamo comunque libertà… e preghiamo per quelli che non ce l’hanno. Buona giornata 🙂

      1. ivano26 dice

        beh, le autorità sono volute da Dio perchè niente potrebbe accadere senza il suo consenso, e poi lo conferma Paolo nel brano che hai riportato: “non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono stabilite da Dio”. Quello che mi premeva chiederti era quale sia secondo te il comportamento da tenersi di fronte a una dittatura sanguinaria, dove se non si agisce le conseguenze si riversano sul nostro prossimo: ad esempio, se Hitler e le alte cariche naziste fossero state uccise o se gli stati europei fossero intervenuti quando i nazisti non erano ancora potenti militarmente (una “guerra preventiva”), il mondo si sarebbe risparmiato l’immensa tragedia della II guerra mondiale e si sarebbe ridotto l’entità della shoah; ma un cristiano può ragionare in termini di “male minore”? o deve solo sfuggire al male invece che combatterlo? perchè poi ci sarà sempre qualcuno che lo combatterà al suo posto e mi sembra un po’ ipocrita lasciar fare il “lavoro sporco” agli altri, che se sono guidati solo da passioni “di questo mondo” potrebbero facilmente andare oltre (chi combatte i mostri deve stare attento a non diventare anch’egli un mostro; non so chi l’abbia detto ma mi sembra saggio). Insomma non collaborare e subire il martirio è sufficiente quando il solo fatto che chi sta al potere sia in vita significa sofferenza e morte per i nostri fratelli?

  3. ChristianFaith dice

    Come ti ho detto, anche se le autorità le vuole Dio, alcune volte Egli fa accadere cose brutte, ad esempio “lasciare” che il potere vada nelle mani di Hitler. E questo non perchè Dio ci gode a vedere le sofferenze, tutto dipende da noi e dal nostro peccato originale.
    Chi ha detto che i cristiani devono fare i martiri? L’apostolo Paolo era chiaro su queste cose, egli ricorreva spesso alla legge per farsi difendere. Non ha caso disse “le autorità sono volute da Dio” e “non invano portano la spada”. Quindi bisogna rispettare la legge. In quanto alle guerre credo che i cristiani non debbano prendervi parte (ma è una mia opinione). E sì, è stato un bene che siano intervenute le potenze europee per fermare la strage nazista! Che dirti? Tutto quello che avviene, avviene sotto il controllo di Dio. Il cristiano non deve subire, ma deve agire. Mio punto di vista.

  4. sandro dice

    Dal commentario di Romani 13 del sito Parola.net, si evince mirabilmente la seguente considerazione.
    I doveri dei sudditi verso le autorità sono di onorare chi è stabilito ministro di Dio per il bene pubblico «L’onore a chi l’onore» «Temete Iddio, rendete onore al re» 1Pietro 2:17. Certo, non sarà facile onorare a parole e a fatti chi, sembra esser ministro del diavolo anziché di Dio; ma attraverso le imperfezioni e i mostruosi traviamenti umani, il cristiano deve pur sempre scorgere l’istituzione divina. Le infedeltà degli uomini lo spingeranno a pregare con vie maggior fervore affinché Dio inclini i cuori dei governanti a giustizia. Clemente romano insegnava ai Corinzi a pregar per quelli «a cui Dio avea dato gloria ed onore» affinché «dirigesse il lor consiglio secondo quel ch’è bene ed accetto a Lui». E Policarpo ai Filippesi: «Pregate anche per i re, per i magistrati e principi e per quelli che vi perseguitano e vi odiano». È chiaro che là dove il popolo può influire, sia pure indirettamente col voto, sulla scelta di buoni governanti, è dovere cristiano di non trascurare quella opportunità.
    Inculcando l’ubbidienza alle autorità, Paolo parla del dovere normale dei cittadini verso un’autorità normale. Purtroppo è avvenuto ed avviene che l’autorità, esorbitando dai limiti ad essa assegnati ed invadendo il campo della religione, abbia ordinato od ordini cose contrarie alla volontà di Dio. Così il Sinedrio giudaico quando ingiunge agli apostoli «di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù» Atti 4:18-19; 5:28-29,40. Così i magistrati romani quando comandavano ai cristiani di offrire incenso all’imperatore o di adorar gli idoli; così la Chiesa di Roma quando ha voluto e vuole costringere gli evangelici ad agire contro la loro coscienza illuminata dal Vangelo. La risposta dei cristiani fedeli di tutti i tempi, in casi simili, è quella di Pietro: «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini», ubbidire all’autorità suprema anziché a quella inferiore che tradisce la propria missione. E sono andati incontro alla morte, come Paolo stesso, a centinaia di migliaia.
    Si cita, è vero, il rifiuto che Cristo, oppose agli apostoli nel Getsemani quando si offrivano a difenderlo colla spada: «Riponi, disse a Pietro, la tua spada nel fodero»; ma il caso del sacrificio volontario di Cristo non è identico col caso dei cristiani perseguitati e non va dimenticata un’altra parola, Luca 22:36, rivolta dal Signore ai suoi, mentre stavano per uscir dalla Palestina per andar nel vasto mondo a predicar l’evangelo: Finora non avete avuto bisogno né di borsa né di sacca da viaggio; «ma ora chi, ha una borsa la prenda… e chi non ha spada venda il mantello e ne compri una». Certo la spada non dovea servire a convertir la gente, ma ben potea servire a loro difesa. E se ci son dei casi in cui è legittima, per un apostolo, la difesa personale, ci possono essere anche dei casi, siano pur rari, in cui, per una popolazione evangelica, che ha nei suoi monti dei baluardi atti alla difesa, è legittima e preferibile la resistenza attiva, con tutti i suoi rischi, ad una resistenza meramente passiva. «La resistenza al male o piuttosto al malvagio, Matteo 5:39, è spesso una forma necessaria della protezione dei deboli. Io posso rinunziare al diritto di difendermi; ma devo io rinunziare al dovere di proteggere?» (Wilf. Monod).

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