Sembra che in ogni ambito universitario ci sia sempre qualche ateo pronto a sostenere che: «il cristianesimo è per i deboli, è soltanto un appoggio».
In queste parole vi si ritrova l’eco della famosa frase di Karl Marx: «La religione è l’oppio dei popoli», secondo cui i cristiani sono persone deboli che hanno bisogno di qualcosa che le metta in grado di far fronte ai problemi della vita. Alcuni fanno uso di alcoolici, altri di sostanze stupefacenti ed altri ancora del “cristianesimo” per poter sopportare questo mondo così difficile.
La verità è che tutti abbiamo bisogno di un opportuno sostegno per sopravvivere in questo mondo. In un certo senso, siamo tutti inabili e nel profondo del nostro essere c’è il desiderio di qualcosa che ci sorregga. La domanda da porre è: «questo sostegno che chiamiamo “cristianesimo” ha una propria validità, oppure è qualcosa di livello non superiore alla droga o all’alcool, utilizzati per far fronte alle debolezze umane?»
Vi sono precise esigenze di ordine psicologico, come la paura del pericolo, della malattia e della morte che possono indurre l’uomo ad inventarsi un dio dal quale ricevere protezione. Vi sono tuttavia altre necessità psicologiche che possono spingerlo a negare l’esistenza di Dio. Gli agnostici e gli atei usano spesso il loro agnosticismo ed ateismo per sottrarsi alle loro responsabilità dinanzi a Dio.
Un Dio onnipotente, onnisciente, giusto e santo, che giudicherà il mondo per il suo peccato, è una figura estremamente imponente. E quindi lecito affermare che alcuni hanno bisogno di un supporto ideologico per negare l’esistenza di Dio e condurre la vita che vogliono, senza temerne il giudizio.
Aldous Huxley ha così spiegato il fenomeno:
«Per quanto mi riguarda, la filosofia dell’insignificanza è stata essenzialmente uno strumento di liberazione sessuale e politica».
La verità della fede cristiana non è fondata sulle necessità psicologiche pro o contro Dio. Certo, è possibile che il cristianesimo possa aver avuto inizio perché la gente aveva bisogno di un fenomeno spirituale al quale far riferimento, ma la questione non è come esso abbia potuto aver inizio, ma come è realmente iniziato. Questo riporta il discorso a ciò che è veramente importante: Cristo. È necessario «appoggiarsi» a Cristo, o vi è la possibilità di un altro «sostegno» per la razza umana?
Gesù ha reso con estrema chiarezza questo concetto:
«Tutti quelli che ascoltano queste mie parole e le mettono in pratica sono saggi, come un uomo che costruisce la propria casa sulla roccia. Quando pioverà a dirotto, l’acqua salirà ed i venti di bufera la investiranno; questa casa non cadrà, perché ha le fondamenta sulla roccia. Ma tutti quelli che ascoltano i miei insegnamenti e non li mettono in pratica sono degli sciocchi, come un uomo che costruisce la propria casa sulla sabbia, perché quando le piogge, l’inondazione e i venti di bufera s’abbatteranno su questa casa, essa crollerà» (Matteo 7:24-27).
Potremmo chiedere: «Esiste davvero qualche ragione per cui l’uomo abbia bisogno di Cristo?» La Parola di Dio insegna che l’uomo è peccatore per natura, ed ha bisogno di un Salvatore, che può essere solo Gesù Cristo.
Così come una lampada per funzionare ha bisogno dell’elettricità, allo stesso modo l’uomo, per «funzionare» correttamente ha bisogno di Gesù Cristo. E per mezzo di Gesù Cristo che l’uomo può entrare in relazione con Dio, il suo Creatore.