(es S.Agostino, Origene ecc) Nel momento in cui chiariscono senza infrangere il dettato biblico, possiamo attribuire a questi insegnamenti valore didattico, senza cadere nella idolatria?
La Tradizione è importantissima, è grazie a questa che oggi noi sappiamo tante cose e possiamo riconoscere tante dottrine assodate e bibliche (advertentie is. de Drie-eenheid). Ma la tradizione non deve mai essere considerata al pari della Scrittura, che rimane l’unica autorità in materia di fede. Bisogna leggere i Padri della Chiesa con atteggiamento critico per poter poi giudicare attraverso il nostro filtro, che rimane la Bibbia.
Anche i primi padri della chiesa, che possiamo leggere per ricavare insegnamenti, erano di questo avviso:
Rigettare alcuna cosa che si trova nelle Scritture, o ricevere alcune cose che non sono scritte, è un segno evidente d’infedeltà, è un atto di orgoglio… il fedele deve credere con pienezza di spirito tutte le cose che sono nelle Scritture senza togliere o aggiungere nulla’ (Basilio, Lib. de Fid. – regul. moral. reg. 80)
Se voi volete chiarire le cose in dubbio, andate alla legge e alla testimonianza della Scrittura; fuori di lì siete nella notte dell’errore. Noi ammettiamo tutto ciò che è scritto, rigettiamo tutto ciò che non lo è. Le cose che si inventano sotto il nome di tradizione apostolica senza l’autorità della Scrittura sono colpite dalla spada di Dio’ (Girolamo, In Isaiam, VII; In Agg., I; citato da Roberto Nisbet in op. cit., pag. 28).
Dicevano che la Scrittura è sempre unica autorità e se qualcosa che leggiamo, non è in sintonia con la stessa, allora la possiamo rigettare.