Kristi oppstandelse sett av Jehovas vitner
I testimoni di Geova negano la resurrezione fisica del Signore Gesù Cristo e sostengono invece che Egli fu risuscitato come «divino essere spirituale» o come «invisibile creatura spirituale». Essi rispondono all’obiezione presentata dalla sua apparizione in forma umana, asserendo che Egli prese semplicemente le forme umane necessarie perché potessero vederlo, in quanto come Logos sarebbe stato invisibile ad occhio umano. Kort oppsummert, Gesù non comparve nella «stessa» forma che pendé dal legno, poiché «si dissolse in gas o è conservato in qualche luogo a ricordo dell’amore divino».
Le Scritture danno tuttavia una versione completamente differente che risulta evidente purché si voglia tener conto della loro testimonianza. Cristo stesso profetizzò la sua resurrezione fisica e Giovanni ci dice: «Egli parlava del tempio del suo corpo» (ungdom. 2:2-1).
I Giovanni 20:25, 26 troviamo espresso il dubbio del discepolo Tommaso sulla risurrezione fisica letterale di Cristo, seguito dall’amaro pentimento (v. 28) dopo che Gesù (v. 27) gli ebbe fatto esaminare il suo corpo, lo stesso che era stato crocefisso e che recava ancora i segni dei chiodi e della lancia.
Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore». Ma egli disse loro: «Se io non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi e la mia mano nel suo costato, io non crederò». Otto giorni dopo, i discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte serrate, si presentò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il dito e guarda le mie mani, stendi anche la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». Allora Tommaso rispose e gli disse: «Signor mio e Dio mio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai visto Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto». (Giovanni 20:25-29)
Nessuna persona ragionevole direbbe che il corpo del Signore Gesù non fosse quello della crocefissione a meno che, per ignoranza o volutamente, non si neghi la Parola di Dio. Non si trattava di un altro corpo assunto per l’occasione da un Cristo spirituale; era la stessa forma corporea che era stata sospesa alla croce; il Signore stesso, vivo e innegabilmente tangibile, non una divina creatura spirituale. Il Signore previde l’incredulità degli uomini per la sua risurrezione fisica e si preoccupò esplicitamente di dire che Egli non era spirito ma carne ed ossa:
Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono io. Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io». E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché essi non credevano ancora per la gioia ed erano pieni di meraviglia, egli disse loro: «Avete qui qualcosa da mangiare?». Ed essi gli diedero un pezzo di pesce arrostito e un favo di miele. Ed egli li prese e mangiò in loro presenza. Poi disse loro: «Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi». (Luca 24:39-44)
e giunse perfino a mangiare lo stesso cibo degli uomini per provare la sua identità con l’umanità oltre che con la Deità. Cristo rimproverò i discepoli per non aver creduto nella sua risurrezione fisica (Luca 24:2 5), la quale era appunto la conferma “della Sua Deità, poiché solo Dio poteva deporre volontariamente e riprendere la vita a piacimento (Giov.10:18).2
Fra i versi senza nesso che i testimoni di Geova utilizzano, troviamo i Pietro 3:18, usato a difesa della loro dottrina della risurrezione spirituale. Pietro dichiara che Cristo fu «messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito» Ovviamente Egli fu vivificato nello spirito e dallo Spirito di Dio, poiché lo Spirito di Dio, la sostanza di Dio stesso, risuscitò Gesù dai morti, in quanto è scritto: «Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi… » (Rom. 8:11). Il significato del versetto è quindi sufficientemente chiaro. Dio non risuscitò Gesù come Spirito ma col proprio Spirito e ciò va perfettamente con quanto detto in Giovanni 20:27 e Luca 24:39-44 nell’affermare la risurrezione fisica del Signore. L’apostolo Paolo dichiara anch’egli, i Romani 4:24; 6:4; I Corinzi 15:15; ecc. che Cristo è risuscitato dai morti; egli prediceva la risurrezione fisica ed il ritorno dell’uomo. Dio, non di un «divino essere spirituale» senza forma tangibile, anzi ammonì che se Cristo non è risuscitato allora la nostra fede è vana.
Per noi che crediamo nella Parola di Dio, vi è un uomo nella gloria che mostrò le sue ferite come segno della sua realtà e la cui domanda noi chiediamo ora ai testimoni di Geova: «Ha uno spirito carne e ossa?» (e può recare i segni della crocefissione?).