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Parabola delle dieci vergini e il ritorno di Cristo

virgins[1]Matteo 25:1-13

Mt 24:42, 44; Lu 12:35-40; 1Te 5:1-11 (Ap 3:1-5; 19:6-9)

1 «Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrare lo sposo.

2 Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute;

3 le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso con sé dell’olio;

4 mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell’olio nei vasi.

5 Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate e si addormentarono.

6 Verso mezzanotte si levò un grido: “Ecco lo sposo, uscitegli incontro!”

7 Allora tutte quelle vergini si svegliarono e prepararono le loro lampade.

8 E le stolte dissero alle avvedute: “Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.

9 Ma le avvedute risposero: “Nei, perché non basterebbe per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene!”

10 Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa.

11 Più tardi vennero anche le altre vergini, ordtak: “Herre, Herre, aprici!”

12 Ma egli rispose: “Io vi dico in verità: Non vi conosco”.

13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

 

COMMENTARIO

L’oggetto è il tempo della seconda venuta di Cristo per ricompensare i fedeli e castigare i malvagi.

il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini

in Oriente i matrimoni si celebravano, e si celebrano tuttora, di notte L’origine di questa parabola si trova nella costumanza di accompagnare processionalmente, con faci accesi gli sposi, al loro domicilio. Alcuni però credono che si tratti qui della comitiva alla testa della quale lo sposo si recava alla casa della sposa, prima della celebrazione del matrimonio. Siccome la festa ordinariamente aveva luogo in casa dello sposo, e siccome evidentemente il Signore parla qui della sua venuta per condurre i suoi nellaCasa del suo Padre, ove egli ha loro apparecchiato delle dimore”, Giovanni 14:2, la prima interpretazione ci sembra preferibile, ed è generalmente adottata. I alle fall, la processione, nel recarsi alla casa dello sposo, veniva incontrata da una comitiva di vergini, parenti ed amiche dello sposo. Il numero dieci rappresentava fra gli Ebrei la completezza
pratica
, come il numero sette rappresentava la perfezione ideale. Così il numero di dieci persone era il minimo richiesto per poter celebrare la Pasqua; ed il culto delle singole non poteva stabilirsi laddove non si trovavano almeno dieci persone che potessero sempre intervenirvi.

hvilken, prese le loro lampade

La lampada o una face accesa era il distintivo dei componenti il corteo nuziale: senza di ciò nessuno poteva si aggregava. Le vergini pazze furono costrette di ritrarsene quando le loro lampade si spensero. Gesù descrive in questa parabola la Chiesa visibile, non il mondo; perciò le paroleprese le loro lampade”, significano una, intelligente, franca e nobile professione di fede in Cristo. Jarchi, talmudista citato
og
Gill, descrive così le lampane: “in cima d’una pertica v’era un piatto di rame contenente stracci, olio e pece, cui si appiccava fuoco, e ciò si soleva portare innanzi alla sposa per illuminare la via”. Un altro autore scrive: “Quei lumi son fatti con stracci di vecchio lino, fortemente attorcigliati, e posti in un piatto di rame; coloro che li portano con una mano, hanno nell’altra una ampolla del medesimo metallo ripiena d’olio, ed hanno cura di versarne di quando in quando su quegli stracci, i quali altrimenti non darebbero luce”.

uscirono e incontrar lo sposo

La seconda venuta del Signore, e l’atteggiamento che conviene a coloro che l’aspettano, è il soggetto di questa parabola.

Le stolte, nel prendere le loro lampade, non avean preso seco dell’olio;

il versetto principia con un poiché o un Faktisk che indica il motivo per cui Gesù dà il nome distoltead un gruppo di queste vergini.

mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avean preso dell’olio nevasi.

l’avvedutezza consiste nel provvedersi d’una sufficiente quantità d’olio, per poter, di quando in quando, avvivare le lampane. De
lampane
accese
indicano la professione esterna del Vangelo, la quale spesso viene fatta pomposamente per un podi tempo dagli ipocriti, spinti da qualche eccitamento religioso, alla maniera delle vergini stolte, le quali vanno incontro alla processione nuziale colle loro lampade, senza pensare alla necessità d’esser provviste d’olio. L’olio indical’unzione dello Spirito Santo1Giovanni 11:27, ossia la sua grazia e la sua influenza, le quali si esercitano di continuo sui cuori rinnovati. Gesù paragona questa dimora dello Spirito Santo nel cuore del cristiano, aduna fonte d’acqua saliente in vita eternaGiovanni 4:14, ed è il possesso di quella provvista di grazia perenne per ogni momento di bisogno che costituisce la rassomiglianza dei veri credenti colle vergini avvedute.

Ikke, tardando lo sposo,

È questo un nuovo indizio, dato da Gesù, che la sua seconda venuta potrebbe succedere più tardi assai di quel che non lo supponessero i suoi discepoli. Un altro indizio più evidente ancora si trova nella parabola seguente Matteo 25:19; e Pietro, parlando della ascensione di Cristo al cielo, terning: “Che il cielo lo dove tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le coseAtti 3:21. Le più opposte opinioni hanno corso relativamente alla gloriosa apparizione del nostro Salvatore. Alcuni la lasciano affatto nell’oblio; altri, della aspettazione della sua venuta imminente, fanno lo scibbolet della loro setta. Ma il fatto che i Tessalonicesi, venti secoli fa, aspettavano digià l’immediata venuta di Cristo 2Tessalonikerne 2:1-5, c’insegna che il tempo, che ci sembra lungo, è breve per la mente infinita di Geova; che il voler precisarei tempi e le stagioniè una vera presunzione da parte nostra, e che il nostro dovere è di evitare le vane speculazioni profetiche, per vivere costantemente nell’umiltà e nella vigilanza. La preparazione richiesta da Cristo consiste nelle disposizioni interne, e non già nell’aspettazione impaziente della sua apparizione.

tutte divennero sonnacchiose, e si addormentarono.

a cagione della voglia prolungata e della stanchezza. Ma quale è il significato spirituale di questosonnecchiaree di questodormire?”. Siccome i verbi indicano una progressione, poiché il primo significa dondolare il capo, e il secondo sdraiarsi per dormire cedendo all’influenza del sonno, è possibile che Gesù alluda qui, come suppongono parecchi espositori, ad una decadenza spirituale nella Chiesa, la quale accadrà immediatamente prima della sua apparizione Du ser Luca 18:8. Però ci sembra soddisfacente l’interpretazione di Calvino, secondo la quale questo sonnecchiareindica semplicemente le faccende terrene nelle quali i credenti sono impegnati, mentre dimorano nel corpo”. Siccome la seconda venuta di Cristo doveva essere differita, malgrado l’aspettazione della Chiesa, era lecito ed anche necessario che i credenti si occupassero delle cure e delle faccende di questa vita, e la distrazione cagionata da queste occupazioni è qui mirabilmente paragonata al sonno. Ma mentre i falsi cristiani lasciano spegnere le loro lampade, cioè trascurano i doveri della loro vocazione, i veri cristiani fanno tutto l’opposto. L’olio sacro della verità divina si trova sempre nel loro cuore, e ciò si vedrà nella loro condotta, in modo che, quando saranno chiamati a comparire davanti al Signore, non avranno che da cacciare dalle loro menti le cure mondane e ritemprare la loro fede ed il loro amore, onde potere in modo convenevole andare incontro al Signore.

E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro!

Sembra che le vergini abbiano posto una sentinella per annunziar loro l’arrivo del corteo nuziale oppure si sieno fermate in luogo eminente. “Cristo allude qui”, dice Stier, “al fatto che a dispetto del predominante stato di sonno dei cristiani, egli graziosamente farà sì che vi siano vigili sentinelle sulle mura di GerusalemmeJesaja 62:6.

Allora tutte quelle vergini si destarono ed acconciarono le loro lampade.

Quando questo grido si farà sentire, sia all’ora della morte, sia al giorno della seconda venuta, egli farà certamente sparire la letargia spirituale e le sollecitudini mondane. Simili alle vergini stolte, molti cominciano ad esaminare le basi della loro speranza soltanto negli ultimi giorni della vita; ma spesso è tardi per acquistare la fede. Anche i migliori d’infra i cristiani hanno bisogno di preparare le loro lampade, di esaminare le loro speranze e rinvigorire la loro fede in Cristo. Fin qui dunque la parabola non indica nessuna differenza visibile fra le vergini stolte e le savie, cioè fra i cristiani di nessuna differenza visibile fra le vergini stolte e le savie cioè fra i cristiani di nome e quelli che sono diventati nuove creature in Cristo. All’avvicinarsi della morte, tutti esaminano il fondamento delle loro speranze e lo stato delle loro anime.

E le stolte dissero alle avvedute: Dateci del vostro olio; perché le nostre lampade si spengono.

Qui si manifesta la vera differenza, finora rimasta ignota, tra i due gruppi di vergini. Le stolte si accorgono non soltanto della propria pazzia, ma anche della saviezza delle avvedute, e ad essa tributano omaggi: dateci del vostro olio. Come queste parole rappresentano fedelmente ciò che succede ogni giorno! Spesso gli empi, i profani, gli ipocriti si convincono, alla fine della loro carriera, ch’essi hanno trascurato le loro anime durante la vita, e supplicano i credenti che stanno loro vicino, di prestare loro soccorso, ordtak: “Pregate per noi; confortateci, insegnatoci a credere!”. Con quale avidità quelli che sono privi di fede si appoggiano spesso, nella crisi finale, sopra quelli che hanno ottenuto la grazia!

Ma le avvedute risposero: Nei, che talora non basti per noi e per voi;

Non v’è né scortesia né egoismo in questa risposta. Non avendo che più del bisogno, il darne una parte qualunque avrebbe posto le avvedute nella medesima difficoltà, senza recare alcun vantaggio effettivo alle loro compagne. L’uomo che possiede l’olio della grazia divina nel suo cuore, non è una sorgente di grazia; egli è solo un vasetto che Cristo, la vera sorgente della grazia, ha riempito. È un peccatore salvato, ma non può essere il salvatore altrui: egli abbisogna di quanto possiede per se medesimo, e non ha niente di superfluo da poter dar via. Il Signore esclude qui le opere di supererogazione cioè meritorie e formanti il tesoro delle indulgenze e le preghiere a pro dei morti! Un uomo deve vivere per mezzo della sua propria fede, che lo unisce a Cristo; e quand’anche tutti i santi che sono in cielo ed in terra, piangessero intorno al suo letto di morte, essi non lo potrebbero salvare, se egli non è per fede unito a Cristo.

andate piuttosto dai venditori e compratevene.

Queste, non sono, come credono alcuni, parole di ironia o di rimprovero, ma bensì un consiglio d’amore. Le vergini avvedute, non avendo che da prestare, non potevano che consigliare alle stolte di recarsi in fretta dai mercanti se per fortuna avessero ancora fatto in tempo! E che possono fare i ministri e gli amici pii di un peccatore morente, se non additargli Cristo, sorgente di vita e di grazia, venditore divino, che dice ai poveri ed agli infelici: “O voi tutti che siete assetati, venite all’acque; e voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate!” Jesaja 55:1. Du ser un simile invito in verdens undergang 3:18. Mettere un’ostia consacrata sulla lingua di un moribondo, ungerlo d’olio, stendere una stola sopra i suoi piedi, invece di esortarlo, ad afferrare Cristo per mezzo della fede, altro non è che un mandarlo alla tomba, lure “una cosa falsa nella sua destraJesaja 44:20.

Ma mentre quelle andavano a comprarne,

A questo punto le vergini stolte si ritirano dalla comitiva nuziale. Non possono più farne parte, essendo spente le loro lampade; ma corrono disperate a cercar che, sperando di trovarne a tempo per riprendere il loro posto. Oimè, è troppo tardi! Nello stesso modo, in faccia alla morte ed al giudizio, gl’ipocriti lasciano spesso cader la maschera; la coscienza li costringe a confessare che sono sprovvisti dell’olio della grazia; le terribili realtà che si presentano alla loro vista li obbligano a domandare a chi li circonda: Come farò per presentarmi dinanzi al mio giudice? Ma per uno che si pente a salute in punto di morte, migliaia si pentono senza, frutto, perché hanno cominciato a cercare il Signore troppo tardi!

arrivò lo sposo; e quelle ch’erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze;

ossia presero parte alla festa nuziale. Siccome le vergini avvedute non dovettero la loro salvezza all’attività febbrile con cui acconciarono le loro lampade quando s’avvicinava il corteo, bensì alla prudenza e all’avvedutezza con cui si erano provviste d’olio fino dal giorno precedente, così la salvezza dell’anima non dipende da un pentimento angoscioso al momento della morte, ma dalla dimora continua dello, Spirito di santità nel nostro cuore durante la vita. Simile alla provvista d’olio che dà nuovo alimento alla lampada, egli fa risplendere ognora più brillante la fede del credente, a misura che si avvicina la fine.

e l’uscio fu chiuso.

Chiusotanto per assicurare la salvezza e la felicità di quelli che entrarono, come per escludere quelli che rimasero fuori. Rallegrati, o credente! una volta entrato col Signor tuo nella città celeste, la porta sarà serrata; “tu non uscirai mai più fuori”, e “niente d’immondo, o che commetta abbominazione, o falsità, entrerà in lei”. Quelli che ora si affidano alla efficacia delle pene del Purgatorio, della intercessione dei santi o delle messe della Chiesa romana per giungere dopo chi sa quanto tempo! nel cielo, notino le solenni parole: “l’uscio fu chiuso”. Esse proclamano l’assoluta vanità di ogni siffatta speranza, e l’inganno di quelli che le incoraggiano. Chi non entra collo sposo sarà escluso per sempre. Come è grafica e terribile questa descrizione dell’uomo che, dopo essere stato quasi
salvato
, è nondimeno perduto!

All’ultimo vennero anche le altre vergini dicendo: Herre, Herre, aprici!

Nel cap. Matteo 7:22 la ripetizione della parola Herre è dovuta a stupore ed a sorpresa; qui è il grido straziante della disperazione. Ora finalmente sono aperti gli occhi loro, e vedono chiaramente tutto le conseguenze fatali della loro pazzia.

Ma egli, rispondendo, disse: io vi dico in verità: Non vi conosco.

Ciò non vuol dire che il Signore non conosca le loro persone o il loro carattere, bensì ch’egli non vuole riconoscerle come sue seguaci. Alcuni espositori hanno creduto di trovare una differenza tra le parole qui usate: “Non vi conosco”, e quelle: “Non vi ho mai conosciutidel cap. Matteo 7:23; quasi che le prime sieno più miti e implichino per le vergini stolte della parabola un trattamento meno severo. Cotesto modo di interpretazione deve essere rigettato; non solo perché è contrario al tenore di questo passo e delle precedenti parabole, ma ancora perché tende a togliere importanza ad alcuni dei più solenni avvertimenti relativi al castigo dei malvagi.

Vegliate dunque; perché non sapete né il giorno, né l’ora.

Queste parole contengono l’insegnamento pratico della parabola, cioè la necessità della quale consiste non solo nell’avere accesa la lampada della esterna professione, ma eziandio nel possedere nel cuore quelle grazie dello Spirito che Giovanni chiamal’unzione dal Santo” 1ungdom 2:20. Quelli, nel cuore dei quali lo Spirito di Cristo dimora, non possono mai esser assolutamente sorpresi dalla venuta del Signore, avvenga essa all’ora della morte o all’ultimo giorno.

RIFLESSIONI

1. L’aspettazione della seconda apparizione di Cristo è un fatto talmente caratteristico del cristiano, secondo il Nuovo Testamento, che tanto i veri suoi discepoli come quelli che lo sono in apparenza, vengono qui descritti comeusciti incontro ad esso”. Così è dovunque Luca 19:13; 1Korinterne 11:26; 1Tessalonikerne 1:9-10; 2Timothy 4:8; jøder 9:28. Amare l’apparizione di Cristo, comprende ogni altra speranza biblica, ed innalza l’anima alla sua vera dignità.

2. Si osservi che la follia delle vergini pazze non consiste nel non aspettare la venuta dello sposo, ma nel trascurare di provvedersi delle cose necessarie in caso d’indugio; mentre la saviezza delle avvedute si manifesta nell’essersi esse munite di tutto l’occorrente. Si aspetti il Ritorno di Cristo prima o dopo il millennio; l’essenziale sta nel far tesoro, dentro al cuore, di quella grazia che è la vera preparazione alla venuta di Cristo.

3. Questa parabola non fu proferita allo scopo di produrre un pentimento disperato all’ora della morte, ma per renderci savi a salute sin dal principio dei giorni nostri.