Å tale i tunger er et bevis på Den Hellige Ånds bolig?
Ci sono molti esempi di credenti che ricevono lo Spirito Santo senza parlare in lingue. E’ interessante notare che nella Bibbia sia Zaccaria sia Giovanni vengono definiti come “pieni di Spirito Santo”, ma non hanno mai parlato in lingue.
Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo (Luca 1:41)
Sakarja, suo padre, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò (Luca 1:67)
Se fosse stato così e se le lingue fossero state così importanti per la salvezza, l’apostolo Paolo, che scrisse più della metà del Nuovo Testamento, non lo avrebbe fatto presente da qualche parte nei suoi scritti? Dal momento che non c’è salvezza senza parlare in lingue? Egli scrisse sulle lingue come uno dei doni, ma non disse MAI che esse sono la prova assoluta che si è in possesso dello Spirito Santo. Se le lingue fossero un requisito per la salvezza, ci sarebbe poi da aspettarsi che il parlare in lingue seguisse il modello dato in Atti.
Intanto, cosa importantissima, c’è da dire che le lingue di cui parla la Bibbia sono lingue vere e proprie (jødisk, cretese, gresk, arameisk, arabo, ecc.), lingue conosciute con una struttura grammaticale e non un semplice insieme di suoni senza significato, risultato di un eccitamento emozionale autoindotto, che spesso si sente in tante chiese pentecostali.
tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue» (Atti 2:11)
Ci deve sempre essere chi interpreta la lingua altrimenti bisogna tacere:
Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al massimo a farlo, e l’uno dopo l’altro, e qualcuno interpreti. Se non vi è chi interpreti, tacciano nell’assemblea e parlino a sé stessi e a Dio. 1Korinterne 14:27-28
… e nelle assemblee pentecostali è raro che ci sia qualcuno che interpreta, tutti parlano “i tunger” (ignote o come insieme di suoni senza logica) per se stessi e tutti insieme.
avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano (Atti 19:6)
I ham du også, etter å ha hørt sannhetens ord, evangeliet om din frelse, og etter å ha trodd på ham, du har mottatt Den Hellige Ånds segl som ble lovet (Efeserne 1: 13)
egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori.(2 Cor 1:22)
Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? (Galata 3:2)
Essere battezzati con lo Spirito Santo poi, non significa ricevere i doni, bensì ricevere lo Spirito Santo nel momento in cui ci convertiamo. Tutti noi credenti siamo già stati battezzati con lo Spirito Santo quando abbiamo donato la nostra vita al nostro Salvatore.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito. (1 Cor.12: 13)
Tutti i credenti ricevono il battesimo dello Spirito per essere in Cristo. Questo avviene nel momento della conversione, quando si ha fede in Cristo. Non bisogna quindi cercare il battesimo dello Spirito Santo come qualcosa che non abbiamo ricevuto quando già ce l’abbiamo.
In alcuni casi in cui le “språk” non sono autoindotte, sono solo una manifestazione dell’influenza degli spiriti. Non a caso questo fenomeno è noto in tantissime religioni pagane, nonchè nel buddhismo, nell’occultismo, nelle religioni new age e nelle credenze africane. Quindi non meravigliamoci se il diavolo può fare questo anche in ambito cristiano (visto che si chiede ripetutamente e ostinatamente allo Spirito qualcosa che noi già abbiamo).
Non è la lingua che dà la prova della nostra salvezza, ma lo Spirito Santo che produce il frutto dello Spirito.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, tempo, tålmodighet, velvilje, godhet, gjengivelse, saktmodighet, selvkontroll; contro queste cose non c’è legge. Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito. (Gal. 5:22-25)
Som, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. (Mt.7 :17-18)
O fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce l’albero. (Mt. 12:33)
Non dovremmo essere in grado di dire se una persona ha lo Spirito di Cristo dai suoi frutti e non dalle lingue?
Ma quello che ha ricevuto il seme in buona terra, è colui che ode la parola e la comprende; egli porta del frutto e, Som dette, l’uno rende il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta». (Mt.13: 23)
Essere pieni di Spirito Santo significa che qualcuno dall’Alto ha compiuto un atto spirituale, donandoci la fede e attirandoci a Sé, in modo che noi possiamo avere i frutti dello Spirito (che sono quelli citati in Galata 5).
I Luca 4, Til slutt, Gesù fu riempito di Spirito Santo e fu condotto nel deserto per un periodo di preparazione. Quando superò la prova, tornò, e nella potenza dello Spirito, cominciò a compiere miracoli. Allo stesso modo noi veniamo messi alla prova nella nostra obbedienza e una volta usciti vittoriosi possiamo andare per il mondo a servire il Signore nel suo potere.